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Cirò DOC: la Calabria nel calice tra storia e passione

Cirò doc vino

Cirò Marina non è solo sinonimo di spiagge incontaminate, ottima cucina e patrimonio storico e culturale perché questa terra è anche patria di una delle eccellenze vinicole italiane più antiche e rinomate, il Cirò DOC. Con origini che si perdono nella leggenda, questo vino rappresenta l’anima autentica della Calabria e trionfa sulle tavole locali da oltre duemila anni.

Le Origini del Cirò DOC

La storia del Cirò DOC affonda le radici nell’antica colonia greca di Cremissa, dove già prima dell’Impero Romano si produceva un vino tanto pregiato da essere offerto ai campioni dei giochi olimpici. Secondo la tradizione, esso fu apprezzato anche dal leggendario atleta Milone di Crotone, contribuendo a diffondere la fama di questo vino ben oltre i confini regionali. Il suo prestigio ha attraversato i secoli, arrivando fino al 1969, anno in cui il Cirò divenne il primo vino calabrese a ottenere la Denominazione di Origine Controllata (DOC). Non a caso, fu scelto come omaggio ufficiale alle Olimpiadi di Città del Messico dello stesso anno.

Le caratteristiche di questa eccellenza calabrese

cirò doc vigna calabria
Foto di Pixabay.com

Prodotto esclusivamente nei comuni di Cirò, Melissa, Crucoli e Cirò Marina, il Cirò rosso è composto per almeno il 95% da uve Gaglioppo, vitigno autoctono simbolo della Calabria, con l’eventuale aggiunta di un 5% di Trebbiano Toscano o Greco Bianco. Dopo un invecchiamento minimo di otto mesi, il vino raggiunge una gradazione alcolica di almeno 12,5°, offrendo una struttura elegante, intensa e persistente.

La denominazione comprende diverse varianti:

  • Cirò Rosso Superiore DOC, con gradazione minima di 13,5° e affinamento più prolungato;
  • Cirò Rosso Classico DOC, prodotto esclusivamente con uve coltivate nei territori storici di Cirò e Cirò Marina, un’area meravigliosa della Calabria ionica dove sorge, direttamente sul mare, il Camping Village Torrenova;
  • Cirò Riserva DOC, lasciato invecchiare per almeno 24 mesi, perfetto per chi cerca complessità e profondità.

Non solo rosso: le altre espressioni del Cirò DOC

cirò doc vino bianco
Foto di Pixabay.com

Il disciplinare di questo vino made in Calabria include anche il Cirò Bianco, ottenuto da uve Trebbiano e Greco Bianco. Si presenta con un colore giallo paglierino dai riflessi verdognoli, profumi freschi e floreali e un gusto delicato, ideale per piatti leggeri e a base di pesce.

Il Cirò Rosato, invece, è una splendida espressione intermedia: prodotto anch’esso da uve Gaglioppo, combina la struttura del rosso alla freschezza del bianco, rendendolo perfetto per antipasti, carni bianche e cucina mediterranea.

Abbinamenti e Tradizione

Il Cirò DOC, in particolare nella sua versione rossa, è il compagno ideale per piatti robusti e saporiti della cucina calabrese come quelli proposti dal ristorante U’Morzeddhu del Camping Village Torrenova: carne alla brace, salumi locali, pecorino stagionato e, naturalmente, la celebre ‘nduja. Le versioni bianca e rosata si rivelano invece perfette per esaltare piatti a base di pesce, verdure grigliate e formaggi freschi.

Un vino calabrese senza tempo

cirò doc calabria
Foto di Pixabay

Oggi come ieri, il Cirò DOC rappresenta con orgoglio la storia, la cultura e la qualità vitivinicola della Calabria, in particolare della Calabria ionica, una terra ricca di storia e meraviglie naturali. Le sue molteplici sfumature lo rendono una scelta eccellente per ogni occasione, capace di raccontare — sorso dopo sorso — l’identità profonda di un territorio unico.